Siamo felici di condividere il terzo episodio della nostra nuova serie '3 domande', in cui ogni mese ci confrontiamo con i leader di ManoMano e scopriamo come sono arrivati dove sono oggi.
Questo mese incontriamo Pauline Boët, People Responsibility Senior Lead di ManoMano, che ci racconta il suo percorso professionale, le sue passioni, e ci dà qualche consigli prezioso.
Raccontaci delle tue esperienze prima di ManoMano e del tuo attuale ruolo di People Responsibility Senior Lead
Ho sempre avuto il desiderio di conoscere persone e culture nuove: ecco perché ho scelto di terminare i miei studi in economia internazionale in Messico. Ho poi trascorso tre anni a Londra lavorando in una galleria d'arte e poi come reclutatrice (eh sì, la tipica opportunità che solo Londra ti può offrire!). Poi sono tornata in Francia dove ho lavorato come social media marketer in quanto freelance, poi in un'agenzia come Social Media Manager per clienti internazionali e infine come Social Media and Influence Manager per l'azienda francese Pernod Ricard.
In seguito, ho risposto alla chiamata di un'ex collega, allora responsabile della comunicazione di ManoMano, che mi ha chiesto di diventare il suo braccio destro. A dire il vero, non ero molto interessata a entrare in una start-up incentrata sul fai da te, ma l'incontro con i fondatori di ManoMano mi ha convinto! Mi hanno trasmesso una visione unica dell'azienda, umana ed entusiasta. Ho iniziato occupandomi della comunicazione per la Francia, poi sono stata responsabile dei team spagnolo e italiano prima di lanciare la Germania e il Regno Unito.
Questa passione per la scoperta di altre culture mi ha portato a proseguire la mia carriera nella comunicazione all'interno di team internazionali. È anche ciò che mi ha portato a prendermi un anno sabbatico per viaggiare, 3 anni dopo essere entrata in ManoMano. Ho girato il mondo, dal Brasile al Madagascar, scoprendo le culture locali e dedicando il mio tempo alle attività di beneficenza di Emmaus International.
Quest'anno di pausa mi ha aperto gli occhi e sono tornata con il desiderio di avere un impatto positivo diretto sul pianeta e sulla nostra società. Così, quando ManoMano ha posto la responsabilità sociale d'impresa al centro delle sue attività, per me è stato prioritario dedicarmi a questo aspetto. Ogni giorno traduco questa visione umana in progetti di diversità, inclusione, benessere e solidarietà, con il supporto delle comunità coinvolte nell'azienda.
Se potessi tornare indietro e dare un consiglio alla te stessa negli anni dell'università, quale sarebbe?
Fidati del tuo istinto! Ho sempre avuto un po' di paura nel scegliere il cuore piuttosto che la mente per quanto riguarda le mie scelte professionali. Ma il risultato è che ora mi trovo esattamente dove dovrei essere, senza nemmeno averlo pianificato. Ho imparato molto dalle mie numerose esperienze, anche se non è stato facile!
Quale eredità vorresti lasciare a ManoMano?
Sarei molto orgogliosa di poter affermare di aver contribuito alla costruzione di un'azienda centrata sulle persone, dove le differenze e le fragilità sono viste come punti di forza e dove ogni persona è convinta che il proprio lavoro contribuisca a costruire un futuro migliore per tutti.